Recensione: La partita vincente

«Nella vita si vince con la pazienza e la perseveranza. Prenditi il tuo tempo, cerca la soluzione, e se non la trovi, torna indietro, correggi il tiro e prova ancora»

La partita vincente - Game on series #1
di Kristen Callihan
Always Publishing

Trama
Anna Jones è determinata a finire il college per scrollarsi di dosso le insicurezze dell'adolescenza e riuscire, finalmente, a trovare la sua strada nella vita. Nessuna distrazione, tanto impegno e un solo proposito: tenere alla larga il quarterback superstar del college che continua a lanciarle sguardi infuocati a la attrae disperatamente. Drew Baylor ha un luminoso futuro davanti a sé: quarterback di talento per un college prestigioso, è pronto al grande salto verso l'NFL. La notorietà, dentro e fuori dal campus, è parte di lui, anche se l'affascinante QB non sembra darci troppo peso. Ma non avrebbe mai pensato di incontrare, o peggio, di perdere la testa, per l'unica persona che sembra infastidita e intollerante alla sua fama. Una stella del football come Drew Baylor certamente sa come vincere una partita, ma riuscirà, a colpi di incontri bollenti, tanta dolcezza e perseveranza, a segnare il punto della vittoria nel cuore della sua irriverente Jones?



Ho letto "La partita vincente" tutto d'un fiato, perché il primo capitolo della Game on Series di Kristen Callihan crea dipendenza. Creano dipendenza Anna e Drew, perché sono due personaggi a cui l'autrice è riuscita a dare una connotazione tridimensionale. È coinvolgente la storia, che riesce a essere romantica e sexy senza tralasciare alcune riflessioni sulla vita, su quello che siamo, sui momenti di passaggio. 

«E penso che sia come tu ti vedi che ti renda ciò che sei. La tua anima non ha un titolo o un lavoro. Sei solo tu. Il resto del mondo può andare a farsi fottere»

Ma partiamo da Anna e Drew, questi due protagonisti con i quali è stato estremamente facile entrare in sintonia. Innanzitutto non sono stereotipati, non esistono clichè, anche se sarebbe stato semplice attribuire a lui un cervello meno brillante e a lei un aspetto classico e ordinario. È la loro personalità il motivo per cui i lettori entrano in armonia con loro, il motivo per cui riescono a immedesimarsi. Anna è intelligente, arguta, diversa. Anna mette le persone al loro posto (alcune scene sono epiche), non ha voglia di legarsi ed è in un momento particolare della sua vita, perché è alla ricerca della propria strada. Drew è bellissimo, ha un futuro segnato e splendido che lo aspetta, ma è anche incredibilmente brillante, divertente e sexy. Drew è il mio fidanzato di carta del momento, perché uno sportivo, dal fisico perfetto e il cervello incredibile ce lo sogniamo anche di notte (marito non leggere)!

«La cosa buffa della vita è che è facilissimo guardarla dall'esterno. Riusciamo a identificare l'esatto momento in cui i nostri amici fanno una cazzata, fanno la cosa sbagliata, non vedono quello che hanno proprio davanti agli occhi.... Se fossimo stati nei suoi panni, diciamo a noi stessi, non saremmo stati così stupidi. Ma certo che lo saremmo stati... Perché la verità è che per la maggior parte del tempo, camminiamo nel mondo sordi, ciechi e stupidi»

Le dinamiche e la storia tra i due non sono così scontate, perché quando si devono riempire i propri vuoti nulla è sicuro. Quello che riesce a fare l'autrice è creare aspettativa e attesa nel lettore, fargli provare le sensazioni che sentono i suoi protagonisti. Lo fa con uno stile accurato, con dialoghi ritmati, brillanti  e reali, creando una tensione fra i due che resta palpabile fino all'ultima pagina.
La partita vincente è un romanzo che va letto, assaporato, sottolineato!
Ringrazio la Always Publishing per aver portato questa bellissima serie in Italia e aspetto di poter scoprire i prossimi capitoli! Inoltre penso che vada sottolineato che questo libro segna l'esordio di questa casa editrice e che il lavoro fatto è molto accurato e preciso, se queste sono le premesse mi aspetto grandissime cose dalla Always Publishing!

«Penso che la felicità non sarà mai avere un lavoro perfetto, una casa perfetta o una vita perfetta. Non è una destinazione, capite? La felicità è una serie di momenti. Insomma non è questo che è l vita? Momenti? Il qui e ora?»

Buona lettura!

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