Blogtour La cercatrice di corallo: intervista all'autrice


Ultima tappa per il blogtour dedicato a La cercatrice di corallo di Vanessa Roggeri edito da Rizzoli, oggi ci facciamo una chiacchierata con l'autrice.

La cercatrice di corallo 
Vanessa Roggeri
Rizzoli


Trama
Achille e Regina si incontrano per la prima volta nell'estate del 1919, di fronte alle acque spumeggianti di una Sardegna magica. Regina dona ad Achille un rametto di corallo rosso come il fuoco, il più prezioso, con la promessa che gli porterà fortuna. Anni dopo, quella bambina è diventata una delle più abili cercatrici di corallo; quando si tuffa da Medusa, il peschereccio di suo padre, neanche l'onda più alta e minacciosa la spaventa. Lei è come una creatura dei mari ed è talmente libera da non avere mai conosciuto legami. Finché, un giorno, la sua strada si incrocia di nuovo con quella di Achille: nel viso di un uomo ritrova gli occhi del ragazzino di un tempo. A travolgerli non è solo un sentimento folle, ma anche un passato indelebile. Le loro famiglie, infatti, sono legate a doppio filo da rancori e vendette ed è in corso una guerra senza ritorno. Spesso non basta l'amore per cambiare un destino che sembra già scritto. Ma l'unico modo di scoprirlo è provarci, fino all'ultimo… Vanessa Roggeri ci racconta una terra densa di tradizioni con una scrittura traboccante della forza e della determinazione di chi in quell'isola ci è nato. Il ritorno di un'autrice che con le sue storie di passioni ha emozionato migliaia di lettrici.
Intervista

La mia domanda di rito è: quando nasce Vanessa scrittrice?
La scrittura è sempre stato un punto fermo nella mia vita, il fulcro del mio equilibro, specie nei momenti difficili. A 16 anni ho deciso che un giorno sarei diventata una scrittrice e ho portato avanti questo mio progetto di vita con assoluta tenacia. I fallimenti mi hanno spinta a migliorare, mentre il sogno di scrivere storie e farmi leggere da tanti lettori come i miei scrittori preferiti è stata la meta fissa davanti a me che mi ha spronato a non mollare. Volevo che una grande casa editrice credesse in me, volevo che i miei libri fossero nelle librerie, volevo che le mie storie trasmettessero le stesse emozioni che provavo mentre le scrivevo. Le meraviglie che mi stanno accadendo superano di gran lunga tutti i miei sogni. 

E come nascono le tue storie?

Ogni volta funziona in modo diverso. Per la storia di Regina è avvenuto un giorno di fine estate. Camminavo per le stradine del centro storico di Alghero quando, davanti a un incantevole negozio di coralli, mi ha colpito un pensiero: è possibile che non sappia nulla della storia del corallo? Chi sono i pescatori di corallo? Come si pesca il corallo? Come si lavora il corallo? È stata una folgorazione. D’improvviso ho incominciato a vedere Regina, una giovane cercatrice di corallo, che si tuffava da una barca e affondava negli abissi marini. Il resto della storia si è formata nella mia testa con incredibile potenza e velocità. 

La Sardegna, la tua terra, è un elemento importante nei tuoi romanzi. Perché?
Ho dedicato il romanzo alla mia terra, alla Sardegna, perché è la principale fonte d’ispirazione per le mie storie. La Sardegna è importante per me perché è il motore delle mie emozioni, perché esalta il sentimento di appartenenza ad una terra, terra che diventa madre nel momento in cui la accetti e la comprendi fin nel suo cuore più profondo. Se un giorno dovessi scrivere una storia che non racconta una trama prettamente sarda, la Sardegna sarebbe comunque il fulcro della mia ispirazione. 

La cercatrice di corallo racconta una storia d’amore, ma non solo. Ci racconti qualcosa tu?
La storia d’amore è il nucleo di una vicenda che vede due famiglie legate a doppio filo da rancori e vendette in una Sardegna sospesa tra le due guerre. È un romanzo di passioni sfrenate, racconta la vita e l’amore puro, ma anche la morte e un rancore così tenace da offuscare il cuore di una padre e di una madre. Sulla materialità grezza e oscura della terra splende il rosso intenso del corallo e quel soffio di libertà che soltanto il mare può trasmettere. 

Nel romanzo racconti un mestiere particolare, quello dei cercatori di corallo, come ti sei documentata? Perché hai scelto proprio questo?
Come dicevo poc’anzi, è stato il corallo a scegliere me. Mi interessava raccontare la vita difficile di chi il corallo lo strappava alle rocce marine, uomini, in questo caso pescatori sardi, che per secoli hanno rischiato la vita in balia dei venti e delle tempeste. Non è stato facile reperire materiale utile alla ricostruzione di un’epoca e di un mondo marinaro così affascinante e tuttavia a me sconosciuto. Ma proprio in questa difficoltà consisteva il bello della sfida. Alla fine del mio viaggio ho capito di essermi innamorata perdutamente del corallo.

La tua citazione preferita?
“Come la roccia è salda contro i venti di tempesta, così deve esserlo l’uomo dinanzi a critiche ed elogi”. Non potrei riassumere con parole migliori l’atteggiamento che uno scrittore dovrebbe avere, ma in generale chiunque intenda affrontare la vita senza sentirsi alla minima avversità o entusiasmo come una canna al vento.

Ogni libro ha uno o più messaggi, qual è quello che vuoi trasmettere tu?
La mia protagonista si ostina a voler cercare il corallo bianco: è una rarità, un sogno, il premio più ambito e prezioso, e non si rende conto che il corallo bianco è già tra le sue mani. Così nella vita reale ognuno di noi cerca o ha già trovato il proprio corallo bianco, spesso senza nemmeno rendersene conto. Il punto sta proprio nel capirlo, e una volta capito, gioirne con gratitudine. 

Se potessi scegliere un volto per Achille e Regina, i protagonisti del romanzo, quale sarebbe?
A volte, quando leggo un libro, mi capita di associare ai vari personaggi volti noti, nella maggior parte attori. Ma quando penso e scrivo le mie storie non cedo mai a questa debolezza e dico debolezza perché ritengo per esperienza che rifarsi a un’immagine precostituita indebolisca la forza espressiva del personaggio. Di solito parto dal carattere e in base a questo i connotati dei personaggi arrivano a formarsi in modo spontaneo e soprattutto originale. Posso ispirarmi a un volto che mi ha colpito particolarmente cogliendone qualche tratto, ma i riferimenti finiscono lì. 

La canzone (o le canzoni) perfetta per La cercatrice di corallo?
Indubbiamente la mia canzone preferita: Who Wants To Live Forever dei Queen. Un capolavoro.

Stai già lavorando a qualche nuova storia?
Sono impegnata nella stesura del mio quarto romanzo. Ritengo che quando hai l’ispirazione giusta non bisogna perdere tempo. In ballo comunque ho tre nuovi progetti. Per ora mantengo la bocca cucita…

 Avete seguito anche le altre tappe del blogtour? Le trovate tutte qua sotto!


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