Emma

"Emma Woodhouse, bella, intelligente e ricca, con una casa confortevole e un carattere allegro, sembrava riunire in sé il meglio che la vita può offrire, e aveva quasi raggiunto i ventun'anni senza subire alcun dolore o grave dispiacere"



Emma
di Jane Austen
Newton Compton

Emma è bella, ricca, non conosce il dolore. È anche intelligente, ma perché il lettore lo possa scoprire e apprezzare deve avere la pazienza di arrivare alla fine del libro.
Non che prima sia stupida, la protagonista che dà il nome al romanzo di Jane Austen è semplicemente ottusa. Sostanzialmente buona, pecca nel credere di avere la verità in tasca. Soprattutto, Emma, sbaglia quando si deve confrontare con i sentimenti romantici, quando li deve riconoscere: vede amore dove non ce n'è, pensa di essere il fulcro dell'attenzione di un giovanotto, non scopre un fidanzamento segreto, anzi le sfugge proprio nonostante gli indizi e, soprattutto, non si accorge di quello che prova lei. Forse questo è soprattutto dovuto alla sua ingenuità in fatto d'amore e sicuramente anche l'avversione che ha il padre (un uomo buono e ipocondrico) nei confronti dei cambiamenti la induce a voler mantenere il status quo e a non infrangere una promessa fatta con se stessa di rimanere accanto al padre.
Nel romanzo si assiste al suo cambiamento, alla fine la protagonista passa dall'essere una ragazzina, all'essere donna, trovare l'amore e capire e accettare il corso degli eventi. 
Non uno dei più belli romanzi della Austen, a mio parere, ma lei ci ha abituati a tanta perfezione che un ottimo libro rischia di non essere apprezzato a dovere! A non farmi dare un dieci e lode è il carattere della protagonista, che non raggiunge la potenza di Elizabeth, né la sua profonda maturità. In entrambe le eroine si riconosce una certa immaturità sentimentale, che le porta a riconoscere solamente alla fine del libro un sentimento che hanno covato a lungo.
Ci sono alcuni personaggi che ho apprezzato particolarmente. Primo fra tutti, ovviamente, Mr Knightley, uomo tutto d'un pezzo che però rivela la sua fragilità quando si tratta di sentimenti. Può sembrare strano, ma ho apprezzato anche Frank, nonostante la sua immaturità lo porti a sbagliare, a spingerlo è l'amore e questo, se non si feriscono irrimediabilmente i sentimenti degli altri, è sempre giustificabile.
Pollice verso, invece, per i coniugi Elton, arroganti e arrivisti.

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