Il ladro di zucchero

"Stanotte ha ucciso ancora. Altra morte, altra bustina di zucchero e formiche senza testa. Un gioco nato dall'impulso ossessivo di possedere qualcosa. Un gesto che giustifica il semplice gusto di un collezionismo maniacale"


Alessandro Biagini
Il ladro di zucchero
Intermedia Edizioni




Trama

Toscana, 1975. L’estate scorre come quelle degli anni precedenti. O forse no. Qualcosa si incastra alla perfezione nelle tinte del paesaggio circostante. Qualcuno inventa un gioco che accende una sottile scintilla di follia. Poi le strade si dividono. E insieme a loro si separano i ricordi, Le amicizie e le risate. Forse si frantuma anche la fotografia di quegli attimi innocenti seppelliti per la fretta di divenire grandi. Roma, Oggi. Lo scenario muta, la vita spintona tra giornate umide e malumori assopiti, Le persone ignorano le vicende che lasciano impronte di sangue. Come fosse possibile far finta di nulla e guardare in faccia la città senza fare domande e senza ricevere risposte. Le notizie si rincorrono sulle pagine dei giornali, mentre un pazzo assassino se la ride di nascosto davanti a una tazzina di caffè. Roma avrà pure vinto il suo scudetto, ma i morti ammazzati per la strada cominciano ad essere davvero troppi.

***

"Il ladro di zucchero" è un triller che tiene incollati alla pagina, dove l'orrore non finisce, anzi cresce in un'escalation che lascia i brividi. 
E non termina neppure con la lettura del libro, resta lì pronto a ritornarti in mente nei momenti in cui non te lo aspetti. Perché il ladro di zucchero è un killer spietato, che si nasconde alla perfezione dietro un aspetto normale e modi comuni. Lo puoi incontrare ovunque, in ogni situazione e in tutti i casi sarà sempre letale.
Molto interessanti i personaggi, due amici le cui vite hanno preso percorsi completamente diversi, ma che si ritrovano loro malgrado in una Roma pulsante e viva che diventa il terzo protagonista di questo libro nato dalla penna di Alessandro Biagini. L'autore che è nato e vive nella capitale, dove ha conseguito il Diploma di Operatore Cinematografico e Televisivo, frequentando l’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione Roberto Rossellini, ha uno stile di scrittura molto particolare. Infatti i suoi studi si ripercuotono anche sul modo che usa per raccontarci la storia, fatto di inquadrature e immagini che a volte ricordano una sceneggiatura. 
Il risultato è che il testo è molto originale e aiuta facilmente ad immergersi nel contesto.
Il finale è al cardiopalma, ma di più non vi posso svelare.
Buona lettura.

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