Credo di averlo sconfitto

"In fin dei conti noi abbiamo bisogno di essere amati non di amare. essere amati è meno rischioso. ci fa sentire sempre sicuri. sempre riparati da ogni eventualità".

Credo di averlo sconfitto
Luca Marrucci
Lucotea Edizioni

Trama
Credo di averlo sconfitto è una serie di frammenti, quasi un diario, che seguono la storia di un ragazzo che rivive parte della sua vita a causa degli effetti di un acido. Disagio, insofferenza, dipendenze e ansie sono solo alcuni dei problemi di un ragazzo di vent'anni. Ancora senza un posto nel mondo, vaga nella società scansando tutti i cliché in cui non si riconosce, scava dentro di sé cercando risposte per colmare i suoi vuoti. Cerca di dare un senso alla sua esistenza attraverso l'amore, i collettivi studenteschi, l'alcol, gli psicofarmaci, la musica indipendente e qualsiasi cosa riesca a scacciare i demoni che vivono dentro di lui. Una dura convivenza con la paranoia, una lotta per la liberazione interiore e per la leggerezza mentale sono la vita di un ragazzo degli anni zero a disagio con tutto e tutti.

***
"Credo di averlo sconfitto", Lucotea Edizioni, è un libro di 114 pagine, ma non è una lettura veloce o leggera. Il breve romanzo di Luca Marrucci va letto lentamente, parola per parola, va assaporato come un buon bicchiere di vino, senza alcuna fretta, ma cercando di percepire ogni sfumatura.
Partiamo dallo stile di scrittura, particolarissimo, perché non esistono le maiuscole e nemmeno segni grafici di interpunzione: solo punti che fanno prendere respiro fra periodi brevissimi. Il risultato  è simile alla poesia e alla canzone d'autore, con frasi spesso ripetute. Leggendo si entra in un flusso continuo di pensieri, che trascinano all'interno di un viaggio a ritroso, un viaggio difficile dove il disagio e l'inadeguatezza sembrano farla da padrone.
Il ritmo è sincopato e non lascia tregua, inoltre il romanzo è costellato di riferimenti culturali, alcuni più visibili altri celati tra un pensiero e l'altro. Per farvi un'idea troverete Moretti, Donnie Darko, Le luci della centrale elettrica, i Baustelle, Tenco, gli Oasis e De Andrè (per citarne solamente alcuni).
Il senso di inadeguatezza, che si cerca di superare attraverso droghe e alcol, è una costante del romanzo così come lo è l'amore: punti fermi per tutte le 114 pagine. Un ricordo mi ha colpito come una badilata in testa, non che gli altri mi abbiano lasciata indifferente, ma certi passaggi sono molto duri.
Bellissima la copertina, che credo si adatti moltissimo al contenuto.
L'ho sottolineato un sacco, perché mi ha regalato moltissimi spunti di riflessione. Non ve li sto a riportare, perché vi toglierei la bellezza di scovare da soli una vostra via interpretativa. Però mi piace chiudere questa recensione con un piccola frase pescata nei ringraziamenti:

"Non è mai troppo tardi per essere ciò che avreste dovuto già essere. continuate a crederci e fate attenzione alle tenebre"

E ora godetevi questo fantastico booktrailer che ha una canzone meravigliosa come sottofondo


Per saperne di più: https://www.facebook.com/credodiaverlosconfitto

Buona lettura!


2 commenti :

  1. A primo impatto così non mi incuriosisce, non so perché..Magari sono in un periodo in cui preferisco un altro genere di lettura. In ogni caso la tua recensione è impeccabile come sempre! Baci :)

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    1. È una lettura particolare, ma molto bella! Però capisco che non sempre si sia nell'ottica di leggere alcuni libri. Per me ogni libro ha il suo momento perfetto per essere letto.
      Un bacio

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