Blogtour: Ti aspetto da sempre - Ava Dellaira: Noi siamo grandi come la vita


Ci sono autori che ti restano profondamente nel cuore, Ava Dellaira è una di questi. 
Noi siamo grandi come la vita è stato un romanzo incredibile per me, la sua lettura mi aveva toccata profondamente, mi aveva lasciato un segno tangibile.
Ed è con grande emozione che ve ne parlo oggi, per dare il via al blogtour dedicato a Ti aspetto da sempre - Sperling & Kupfer

Ti aspetto da sempre
Ava Dellaira
Sperling & Kupfer

Trama
Tutti siamo in cerca di qualcosa. Un amore, un nuovo inizio, un futuro. Angie, per esempio, è in cerca di risposte. Ha diciassette anni, ama la storia e le scienze (biologia, in particolare), la corsa, il formaggio alla piastra con i bordi bruciacchiati, il calcio, il caffè schiumato con il latte di soia, i dischi in vinile, la musica hip-hop sparata a palla nelle cuffie; ma tutto questo non le basta per dire chi è veramente. Vive sola con la madre nel New Mexico. Il padre non l'ha mai incontrato, ma sa di assomigliargli molto. E l'unica cosa che la madre riesce a raccontarle, senza affogare tra le lacrime, è che è morto prima che lei nascesse. Un giorno, però, in fondo a un cassetto nella camera di sua madre, Angie trova una fotografia che le fa pensare che finora tutta la sua vita possa essere stata una bugia. Così decide di partire alla volta di Los Angeles, con la speranza che cercare la verità sulle sue origini e sul padre possa aiutarla a capire meglio se stessa. Cosa ci sarà in fondo alla strada, Angie ancora non lo sa. Ma è determinata a scoprirlo.

Ava Dellaira, l'inizio: Noi siamo grandi come la vita 

 Un libro è tante cose. È vivere una storia diversa. È svago, riflessioni. Un libro è anche emozioni forti, intense. Un libro è esorcizzare delle paure. Noi siamo grandi come la vita è stato per me tutto questo. L'ho letto ricordano quella parte di me ragazzina, l'ho letto ritrovando molto dei miei miti, l'ho letto con le lacrime agli occhi, a volte con un dolore al petto, altre con un sorriso sulle labbra.

Trama: Tutto inizia con un compito assegnato nei primi giorni di scuola: "Scrivi una lettera a una
persona che non c'è più". E così Laurel scrive a Kurt Cobain, che May, la sua sorella maggiore, amava tantissimo. E che se n'è andato troppo presto, proprio come May. Per Laurel, la sorella era un mito: bella, perfetta, inarrivabile. Era il sole intorno a cui ruotava tutto, specie da quando i genitori si erano separati. Perderla è stato indescrivibile, qualcosa di cui Laurel non vuole parlare. Sulla carta, invece, Laurel si lascia finalmente andare. E dopo quella prima lettera, che non consegnerà all'insegnante, continua a scriverne altre, indirizzandole a Amy Winehouse, Heath Ledger, Janis Joplin e altri idoli della sorella scomparsa. Soltanto a loro riesce a confidare cosa vuol dire avere quindici anni e sentire di avere perso una parte di sé, senza nemmeno potersi aggrappare alla famiglia perché è andata in mille pezzi. Soltanto a loro può confessare la paura e la voglia di avventurarsi in quel mondo nuovo che è la scuola, la magia di incontrare amiche che ti fanno sentire normale e speciale al tempo stesso. Finché, come un viaggio dentro di sé, quelle lettere porteranno Laurel al cuore di una verità che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. Qualcosa che riguarda lei e May. Qualcosa che va detto a voce alta: solo così Laurel potrà superare quello che è stato, imparare ad amarsi e trovare il coraggio di andare avanti.

«A volte vorremmo che sui nostri corpi si leggessero le cose che ci fanno male, le storie che teniamo nascoste dentro di noi»

Laurel è la protagonista del romanzo e soffre: sua sorella è morta. Decide così di far diventare un compito di scuola una lunga sequenza di lettere destinate a personaggi famosi. Un modo per esorcizzare il dolore e capire. Capirsi.
Sono tanti i personaggi che si incontrano nel romanzo di Ava Dellaira. Ci sono quelli silenti e destinatari delle lettere, che sono dei simboli. Tutte star, morte giovani, miti. Ci sono gli amici, splendidi e particolari. C'è l'amore.
In tutto il romanzo si accompagna Laurel alla comprensione di sé, all'accettazione di ciò che è ineluttabile. 

«Probabilmente ti ho scritto solo per dirti ciao. O per augurarti Buon Natale. O magare per vedere se sei lassù, con le stelle, e se, guardate da dove sei tu, appaiono più luminose di una fiammella, di un falò o dell'alba»

Lettere e ancora lettere, una dopo l'altra, per raccontare, per spiegare. Perché se ci penso anch'io a 15 anni scrivevo lettere, ne ho scatole piene. Le scambiavo con le amiche che vedevo ogni giorno, ma anche con quelle lontane. Erano un modo per fare uscire quello che avevamo dentro. Erano un flusso di coscienza che ci trasmettevamo con un filo diretto fatto d'inchiostro. Così fa anche Laurel, ma lei scrive a chi non le può rispondere, perché quello che cerca è dentro di lei.

«Forse , quando riusciamo a raccontare le nostre storie, per quanto spiacevoli, non vi apparteniamo più. Sono loro che diventano nostre. E forse, in realtà, crescere significa capire che non dobbiamo essere semplici comparse, costrette ad andare dove indica la storia. Significa che invece possiamo esserne gli autori»

Se volete saperne di più di questo meraviglioso libro vi invito a leggere la mia recensione di tanti anni fa QUI.
Domani invece su Aria's Wild troverete la recensione di Ti aspetto da sempre, il nuovo romanzo di Ava Dellaira. Vi aspettiamo nel viaggio alla scoperta di questa meravigliosa autrice!

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